mercoledì 8 giugno 2016

ORAZIONE A SAN CARLO MAGNO

UN SALUTO A TUTTI  I LETTORI CHI VUOLE RESTARE IN CONTATTO CON ME PUO' RAGGIUGERMI SU FACEBOOK CERCANDO QUESTO INDIRIZZO: 


SANTI E IL TEMPIO 


Un saluto a tutti i visitatori prima di passare alle preghiere elencate in questo blog ci tenevo a farvi conoscere una cosa anzi meglio una persona: Vorrei parlare con voi di una persona speciale si chiama Giovanna fondatrice del gruppo LE MIE PERGAMENE GIOVANNA MAGICAMENTE PORTAMI CON TE , e una Maga Bianca.
L'ho conosciuta per caso,ma ora so che era un dono del destino, messa sulla mia strada per migliorare la mia vita. Da subito mi sono sentito a mio agio,con Lei posso parlare di tutto,sa ascoltare e consigliare. Vi staretè chiedendo cosa fa esattamente Giovanna fondatrice del gruppo LE MIE PERGAMENE GIOVANNA MAGICAMENTE PORTAMI CON TE ?? Mi sono "aperto"e,con la sua dolcezza, ho esposto tutti i miei problemi e Lei mi sta aiutando....Lei "lavora"solo con delle preghiere antiche tramandate dalle sue nonne anch'esse maghe. Lei prepara delle pergamene "magiche" Si,ho scritto magiche perchè da quando ho ricevuto la sua pergamena della fortuna tutti i giorni faccio piccole vincite! Lei può aiutare sul benessere finanziario, amore,e benessere fisico. Perchè ve lo ho scritto??perché vorrei che anche Voi abbiate delle opportunità di migliorare. Aiuta amori in crisi,amori impossibili- rafforza e riunisce coppie,ti libera dal malocchio e sempre solo con le preghiere. Oramai posso dire che sia diventata mia amica, Lei è sempre disponibile ad ascoltare ed aiutare.

ORAZIONE DI SAN CARLO MAGNO DI GRANDE PROTEZIONE CONTRO OGNI MALE

 Questa preghiera, secondo un’antica tradizione, è stata trovata nel Sepolcro di Nostro Signore Gesù Cristo.
Nell’anno 802 sembra sia stata data da Papa Leone terzo all’Imperatore Carlo Magno prima che partisse con il suo esercito per combattere i suoi nemici. Essa era scritta a caratteri d’oro su una pergamena e per molto tempo fu preziosamente conservata nell’Abazia di San Michele.
Chiunque recita questa preghiera o la sente recitare oppure la porta su di sé nessun veleno potrà dargli la morte e neppure morirà di morte improvvisa.
 Chi porta su di sé questa preghiera non sarà colpito dal male, questa preghiera conservata in una casa la preserverà dalla folgore e dal male. Chi recita tutti i giorni questa preghiera oppure la farà recitare, sarà avvisato da un segno tre giorni prima della sua morte, chi scrive per sé o per altri questa preghiera “io lo Benedirò, dice il Signore, e quando una persona è colpita da un male metta questa preghiera su di sé, dalla parte destra. AMEN

Ed io ti dico che se tu credi vedrai la gloria di Dio…
 O Dio onnipotente voi avete subito
l’albero patibolare della Croce
per espiare tutti i miei peccati:
abbiate pietà di me.
 O Santa Croce di Gesù Cristo
siate sempre con me.
O Santa Croce di Gesù Cristo
allontanate da me ogni arma.
 O Santa Croce di Gesù Cristo
preservatemi da ogni incidente corporale.
 O Santa Croce di Gesù Cristo
allontanate da me ogni male.
O Santa Croce di Gesù Cristo
ricolmatemi di ogni bene affinchè
possa salvare l’anima mia.
 O Santa Croce di Gesù Cristo
allontanate da me ogni timore della morte
e accordatemi la vita eterna.
O Santa Croce di Gesù Cristo
custoditemi e fate che gli spiriti maligni
visibili o invisibili fuggano dinanzi a me
ora e sempre. AMEN
 Come è vero che Gesù
è nato il giorno di Natale.
Come è vero che Gesù
è stato circonciso
Come è vero che Gesù
ha ricevuto il dono dei Tre Re Magi,
Come è vero che Gesù
è stato crocifisso il venerdì santo,
Come è vero che Gesù
fu sceso dalla Croce da Giuseppe d’Arimatea
e da Nicodemo e posto nel sepolcro;
Come è vero che Gesù
è risorto e salito al cielo:
così è anche vero che Gesù mi preserva
e mi preserverà da ogni attentato
dei miei nemici visibili e invisibili.
 AMEN
O Dio onnipotente sotto la protezione di GESU’,
Maria e San Gioacchino di GESU’,
Maria e Sant’Anna, di GESU’,
Maria e San Giuseppe
io mi rimetto alle vostre mani.
 AMEN
 O Signore per l’afflizione che avete sofferto
sulla Santa Croce per me specie
quando l’anima vostra si è separata dal vostro corpo,
abbiate pietà dell’anima mia
quando partirà da questo mondo.
 AMEN.

PREGHIERA PER GUADAGNARE MOLTI SOLDI


PREGHIERA PER GUADAGNARE MOLTI SOLDI


Provate questa potente preghiera per vincere al gioco,
avere prosperita’ sul lavoro,
provatela
se il vostro desiderio e’ quello di comperare una casa,o migliorare le vostre entrate…Mi raccomando di non chiedere la luna..abbiate rispetto per la magia..
pregatela con fede e poi divulgatela al mondo intero una volta.

Signore nel nome di Gesù,
Io ​​(vostro nome), vi chiedo di aiutarmi a vincere immediatamente, per fortuna, il denaro necessario e sufficiente a pagare e risolvere tutti i miei problemi finanziari.
Che nove cori angelici mi aiutino  a compire la mia libertà finanziaria,
LODE GESÙ, lode al  nostro Dio onnipotente, creatore del cielo, della terra e del mare,
siano lodati i 3 SANTI ANGELI (Arcangelo Michele, Gabriele e Arcangelo Raffaele).
Questo  mio desiderio si rafforza alla luce di Gesù Maestro affinche’ avvenga al   più presto possibile, immediatamente.
Per la Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo di Dio,(fare qui il segno della croce) che possa io  guadagnare un sacco di soldi per pagare tutti i miei debiti,
per risolvere tutti i miei debiti , miei e della e  mia famiglia.
E questo è sufficiente per me (vostro nome) .
Per iniziare un  progetto… che è quello di acquistare una casa per la mia famiglia e di inseguire  il mio sogno.. di averela mia attivita’ in  PROPRIO.
Chiedo a nostro Signore Gesù Cristo, di aiutarmi perché io (vostro nome) non debba più preoccuparsi per la mancanza di denaro.
Chiedo ai tre SANTI ANGELI (Arcangelo Michele, l’Arcangelo Gabriele e San Raffaele), che soddisfino la mia supplica,
URGENTE. Subito!
Oh vi prego, rispondete alla mia richiesta.
Tutto è compiuto, non appena che pubblico questa preghiera.
Amen.
Divulga infine questa preghiera potente esaltando il nome di Dio Padre, Dio Figlio e Dio Spirito Santo, e avrai il tuo desiderio soddisfatto.
Io (vostro nome)
vi ringrazio, perché so che sarò accontentata\o.
Grazie .
Amen.

venerdì 6 novembre 2015

Santa Epistola


 SANTA EPISTOLA




Luciana Loprete, studiosa e ricercatrice freelance, curatrice del sito web Calabria Mystery, collaboratrice della rivista “”Mystero (diretta da Luigi Cozzi) per la rubrica “Fantasmi d’Italia” e della pagina dedicata al mistero per ”Novella 2000” fornisce il testo di un’ interessante epistola di sua proprietà da oltre duecento anni, esaminata dalla stessa studiosa e da Ornella Rizzica docente di Italiano e Latino presso il Liceo scientifico "L.Siciliani" di Catanzaro.
 La Santa Epistola, appartenuta alla famiglia della madre della ricercatrice, signora Liberti, di origine siciliana, sembra fosse della bisnonna, quindi presumibilmente risalirebbe agli inizi dell'800. Di seguito, la riportiamo nella sua forma integrale, ma non originale, essendo probabilmente una copia:
Santa Epistola
Epistola di S.S. Papa Leone IV mandato da un angelo al re Carlo Magno Imperatore
Si legge che la santità di Papa Leone IV mandò questa SS. Epistola al Re Carlo Magno Imperatore, al tempo che si trovava alla battaglia per la S. Sede, ed ordinò ad onore di ognuno che facesse la copia e la portasse indosso: che ogni persona sarà salva. E chi la leggerà e la porterà indosso, non gli potrà accadere male alcuno ne giorno ne notte. E sempre andranno bene i suoi negozi. Se qualche donna stesse in disgrazia del suo marito, avendo questa SS. Epistola indosso, bisogna che il suo marito ne torni ad amare. Se vi fosse qualche donna che non potessi partorire, mettendosi la presente indosso partorirà subito e senza dolore. Se qualcheduno si trovasse nell'estremo della sua vita confidandosi nella misericordia di Dio, avrà la grazia che l'anima sua non potrà essere dannata all'inferno. Quello che la porterà indosso non potrà in nessun caso essere offeso. Se questa SS. Epistola alcuna persona l’avesse in mano ne faccia la copia e la conservi che poche copie se ne trovano. Se alcuno avesse perduta l'amicizia di qualche signore, oppure di qualche favorito suo amico andandogli a parlare tornerà alla prima amicizia. Se qualcuno combattesse con i nemici suoi sarà sempre vittorioso e vincitore e dove sono questi in Nome di Dio + Agnus Nativitas + Virtus ++ Benevolenties ++ Amabis + Santus. Se qualcheduno facesse il sangue del naso che non gli stagnasse, mettendosi lapresente indosso non verrà offeso da qualsiasi sorta d'armi e se vi fosse qualcheduno incredulo, la potrà provare col metterla sopra un’anima e tirargli, che non potrà essere offeso. Compatitione spiritus maligno quator fulmine cibus cattolicis + et computatione sanctum Jacobum et omnes sanctis et sancto. Denutie modo possit nocere michi + S. ANDREA Dei famulo tuo libera Domine ab omnibus in firmitatibus et omuti odio et omini lingua et comandado in omni tempora. Sesur F.F.E.E- Amen. ++  Lebra Jesus Maria Amen, Angelus, Nativitas, qui facit coelum et terram  fecit sum famulo tuo a Joseph santus Andrea Amen.
Queste sono le parole, ovvero la lettera che mandò Papa Leone IV a Re Carlo Magno, e la trovò stampata nell’archivio antico del suo palazzo nell'anno di sua salute 1160.
Erue sit + Amen
Deus erue in quanomni tempore tè adoro + erue Cristi afferat ad me Domine quidam me apprimat ìnimicus Cristum nobiscum sit Amen Jesus Maria, Joseph, Francescus, Antonius, Jacobus, Andrea, libera me Joseph.
Sarà libero da ogni pericolo e non morirà senza confessione, ne di folgore, ne di tempesta, ne di saette, ne di acqua, ne di fuoco, ne di veleno, ne di mal di fisico, ne di mala morte, ne di morte subitanea, e sarà libero dalle calunnie e dai falsi testimoni e dai cattivi nemici. Questa orazione fu mandata dall'Angelo disceso dal Cielo nel palazzo di Carlo Magno, a ciò nessuno potesse nuocerlo.
 Cristus rex Visitare nos Deus + Homo + Factum est miracolus.
Andrea transeat per moutium Elisabet sicne non abitatet +
Et requiescant omni regione +
santus misericors et immortalis misericordia mei Crux +
Cristus defedat me Crux +
Cristus me ad omni malo libera me Domine Cristus  +
Et Verbum caro factum est Habitavit in me.
Raphaele miram + Melchìorin cesum + Jesus Maria .
Signore mio Gesù Cristo, Salvatore di tutto il mondo, salvate l’anima mia. Si legge che il Re Carlo Magno una mattina doveva far decollare uno che era reo di morte ed il carnefice non gli poteva mai tagliare la testa e non poté farlo morire; fu cercato indosso e gli trovarono la medesima epistola.
 Gran Madre di Dio, Vergine fra tutte le Vergini,
fra tutte le Sante solo benedetta e verificata fra tutte le altre donne,
pregate il Vostro S.S. Figlio per tutti i peccatori.
Voi Signora che siete la vera Vergine,
nominatemi bene e aiutatemi in tutte le necessità.
Questa orazione fu trovata nel Santo Sepolcro di Gerusalemme ed ha questa proprietà: che chi la porterà indosso, però con devozione e con buona intenzione, non sarà sentenziato a morte, non patirà il mal d'occhi, ne di cuore, e sarà visitato tre giorni avanti della sua morte dalla Gran Madre di DIO Maria SS. Ed in quella casa dove vi sarà questa orazione, non si sentirà veruno e non si vedranno viziosi cattivi e sarà libera da qualsiasi sorte di pericolo. Laus Deo
Preghiera a san Michele Arcangelo
O Gloriosissimo Arcangelo S. Michele, principe potente delle milizie celesti, a voi ricorro, non solamente perché mi difendiate nell’ultimo conflitto quando mi assalirà la morte, ma ancora perché mi custodiate sempre nel corso della mia vita e non permettiate che mai mi vinca il demonio, proteggendomi da ogni male per la salute della vita Eterna. Cosi sia.
Giaculatoria a S. Michele
O Glorioso e forte Arcangelo S. Michele,
siatemi in vita e in morte proteggitor fedele.
L’epistola “Loprete”, risulta essere molto utile per ulteriori confronti con la già pubblicata lettera di Maria Ori e per il frammento di Castrovillari, tuttavia, per un interessante approfondimento in merito alle lettere cosiddette “di rivelazione” e una ricerca più approfondita su questo argomento, la stessa Loprete ci riferisce quanto ricevuto da uno studioso: “Leggo sempre con interesse ogni notizia o contributo in merito alla Epistola di Papa Leone IIIe non IV, mandata da un angelo a Carlo Magno, sulla quale sto facendo da tempo delle ricerche e preparando un articolo per la rivista di cultura e storia piemontese “Panorami”. L’Epistola ha avuto in passato larga diffusione anche a Ravenna (Emilia Romagna), cioè in una regione che per ora mancava all’appello. Tutte le copie da me esaminate, manoscritte o a stampa, sono sostanzialmente uguali fra loro, a dimostrazione del fatto che il modello originale dovette godere di notevole successo, se riuscì a diffondersi così ampiamente ed a conservarsi pressoché intatto. Sono tuttavia numerose le inesattezze, soprattutto in latino, che potrebbero appartenere già al modello stesso. Tali errori compaiono anche nei testi a stampa, segno che non si andava tanto per il sottile, poiché contava il possesso in sé della preghiera-amuleto e non la corretta stesura delle formule. Per questo alcune parti in latino dell’Epistola restano, per me, al momento incomprensibili, malgrado il confronto tra le molte versioni esistenti, grazie alle quali ho potuto comunque ristabilire in qualche caso la lettura corretta. Se qualcuno degli appassionati di questo argomento conoscesse uno studioso o anche un anziano sacerdote esperto di formule e testi sacri, e potesse ottenere informazioni sulla fonte di certe frasi latine (es.“quator fulminacibus catolicis), mi farebbe una grande cortesia comunicando eventuali scoperte.  Circa la datazione del documento, occorre distinguere almeno tre strati successivi nella formazione del medesimo:
1° - il tema della lettera caduta dal cielo o recata da un angelo é antichissimo, risalendo ai primi secoli del Cristianesimo. In seguito si é aggiunto un altro elemento, il nome di Carlo Magno, su cui esiste tutta una tradizione circa i suoi presunti viaggi nel Nord Italia ed a Costantinopoli. Altrettanto vale per il suo contemporaneo, papa Leone III, a cui fu attribuito un altro apocrifo oltre alla nostra Epistola, il trattato di magia dell’Enchiridion. Tali elementi rappresentano il nucleo piú antico dell’Epistola (e di altri elementi analoghi).
2° - Su questi elementi si basa la parte in italiano dell’Epistola, che dovrebbe risalire quanto meno al ‘600. La sua presenza è testimoniata nel ‘700 anche a Napoli (Cfr. A. De Spirito, “Il paese delle streghe”, Roma, 2008, pag. 117). L’autore la definisce giustamente una preghiera senza contenuto, poiché essa in realtà non é che una cornice in cui manca l’orazione vera e propria. In questa forma “incompleta” l’Epistola é presente anche in Italia Centro-Meridionale, come risulta dalle poche citazioni che ho riscontrato (es. in E. Metalli, “Usi e costumi della campagna romana”, Roma 1923). In conclusione si può ritenere che queste versioni “incomplete” della preghiera siano precedenti alla nostra.
3° - Tra fine ‘800 o inizio ‘900, forse in concomitanza con la serie di guerre affrontate dall’Italia, “qualcuno” ha inserito nella cornice più antica le formule latine e l’invocazione finale alla Vergine. Su questo “qualcuno” non si possono che fare semplici ipotesi, poiché al momento non ho riscontrato alcuna documentazione. Si può pensare che avesse un po’ di dimestichezza con testi e formule liturgiche e che abbia riportato approssimativamente delle frasi prese qua e là, così come le ricordava. Forse uno dei tanti guaritori abituati a bazzicare con questo linguaggio ? Tuttavia di recente si é aggiunto un elemento che potrebbe far riconsiderare parecchie cose. Una persona che sa navigare su Internet mi ha segnalato che alla voce “El Mauchon d’Aunia” é citato un estratto di uno studioso, Robert Dacotte, “La priere de Charles Quint”, che riporta il testo in francese della nostra Epistola, proveniente dalla valle d’Aosta, ed afferma di averne esaminati altri due esemplari sempre in francese (ma non riportati su Internet); inoltre accenna alla presenza di tale preghiera in territorio belga e romano. Non ho potuto appurare altro né consultare l’autore, che risulta passato a miglior vita. Se qualcuno abile ad usare Internet (io non lo sono affatto) riuscisse a saperne di più, ad esempio a reperire le due versioni in francese, mi farebbe un vero regalo comunicandomelo.
Anche per la localizzazione dell’origine del documento non si possono che formulare ipotesi (che, inoltre, potrebbero essere nullificate dallo studio del sopra citato Dacotte). Penso si debba tener conto di tre elementi:
- le presenze più numerose dell’orazione si registrano in Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia; - alcune versioni a stampa riportano il logo dell’Agnus dei, cioè della tipografia Agnelli, che lavorava a Milano ed in Svizzera, a Lugano;
- il signor Chiais di Vercelli mi ha detto che la tipografia di famiglia ha continuato a stampare l’Epistola su fogli volanti fino agli anni ’80 del 1900 ed aveva richieste soprattutto nella zona del lago Maggiore. Si può quindi ipotizzare che il documento sia nato appunto in questo territorio di confine tra Piemonte e Lombardia, irradiandosi poi altrove.
- Per quanto concerne la tipologia dell’Epistola, si deve parlare senz’altro del filone magico, e non di quello religioso. Il cristiano, attraverso la preghiera o l’immagine sacra portata indosso (ammessa perfino da san Tommaso), chiede l’aiuto di Dio o della madonna e dei Santi che intercedano per lui: chiede con la speranza di ottenere una grazia. Del tutto diversa é la concezione magica : nell’universo, in cui si pensa agiscano innumerevoli forze, essa contrappone ad una potenza negativa un’altra positiva ancora più forte nella certezza che questa abbia la meglio e vinca sul male. Portare con sé, sotto forma di amuleto o altro, una potenza dà la certezza automatica (e non solo la speranza) del buon risultato. Il testo della nostra Epistola non presenta richieste di grazie: dà per scontato che la potenza dell’orazione portata indosso proteggerà da una serie di mali, dal sangue dal naso alla dannazione dell’anima. Tale impostazione magica non esclude però che molti, soprattutto se non indottrinati sulle sottigliezze, abbiano utilizzato in buona fede l’Epistola come una comune preghiera cristiana, tanto più che, a quanto mi risulta, in passato ci furono anche dei sacerdoti a procurarla ad esempio alle donne che volevano dotarne mariti o figli in partenza per la guerra. Spero con questo mio contributo di aver aiutato gli appassionati dell’argomento a far luce su qualche punto e mi auguro che qualcuno possa a sua volta fornire nuove indicazioni”
In realtà di queste epistole ne sono state ritrovati diversi esempi, come quella che nel 1980, venne scoperta nelle cripte della Chiesa dello Spirito Santo (dedicata a S. Francesco di Paola), in un borsello di pezza, rimasto intatto tra le ossa delle mani di una donna, Questa denominata la “Vera lettera di N.S. Gesù Cristo” è  un documento di fede religiosa sentita e vissuta tra speranze e timore in promessa di bene, nella gioia del paradiso e, in terrore del male, nelle pene dell’inferno. La versione della "Vera Lettera" è stata copiata, dall'originale in pessime condizioni, da Ciccio Cirillo e pubblicata sul bollettino del mese di febbraio 1987 del "San Fili Fraternity Club”
Ecco di seguito il testo:
Vera Lettera di Nostro Signore Gesù Cristo, per mano dell'Angelo Custode ad una fanciulla chiamata Brigida, nove miglia distante di San Marcello di Francia, stampata a lettera di oro, trovata ai piedi di un Crocifisso ove era la Fanciulla, che da sette anni non aveva parlato, e subito che sentì la suddetta lettera parlò e disse tre volte Gesù e Maria. La domenica ch'è festa di precetto, andate alla Chiesa e pregate Iddio che vi perdona i vostri peccati. Io vi ho lasciato sei giorni per lavorare ed il settimo per riposare, dovete in quel giorno udire la Messa ed ascoltare i divini uffici e prediche, e fare l'elemosina ai poveri secondo la vostra possibilità che avete, e sarete da me riempiti di bene, altrimenti la mia malevolezza sarà sopra dei vostri figli e della roba, se poi digiunerete cinque venerdì all'anno in onore delle mie cinque piaghe che ebbi sopra la Croce, vi farò molte grazie che domandate. Tutti quelli che mormoreranno contro la mia Santa Lettera, e che diranno non essere uscita dalla mia Santa Bocca saranno da me discacciati, ed anche a quelli che la terranno celata e non la pubblicheranno, quelli che la paleseranno e leggeranno diranno essere uscita dalla mia Santa Bocca se avranno tanti peccati per quante gocce di acqua sono nel mare, da me saranno perdonati. Se qualche donna non potrà partorire, ponendosi questa Santa Lettera addosso subito partorirà. Tutti quelli che ubbidiranno ai miei Sacramenti goderanno per una eternità la Santa Gloria del Paradiso. Ebbi trenta pugni in bocca quando fui in casa di Anna e cascai tre volte: ebbi 105 colpi ed i soldati che mi portarono furono otto, le gocce di sangue che versai furono 3800, a quella persona che mi dirà ogni giorno due Pater, Ave e Gloria per tre anni continui si concederanno 5 grazie: La prima = Non le farò provare le pene del purgatorio. La seconda = L'indulgenza plenaria di tutti i peccati. La terza = Le concedo come se fosse martire che spargesse il sangue. La quarta = Calerò dal Cielo in terra a prendere l'anima sua ove insieme a quella dei suoi parenti purché meritevoli anche che fossero in purgatorio le porterò a godere la Santa Gloria del Paradiso per una eternità. La quinta = Per le persone che porteranno addosso questa Mia Lettera, verrà la Santa Vergine ad assistere l'anima loro: e non moriranno di una morte subitanea, e saranno liberi di ogni male. Amen
Simile all’epistola “Loprete”  è anche l’ “Epistola di papa Leone Mandato da un angelo al Re Carlo Imperatore
Si legge che la santitá il Papa Leone IV mandó questa SS. Epistola al Re Carlo Imperatore, nel tempo che si trovava alla battaglia per la S. Fede, ed ordinó a favore d'ognuno che facesse la copia e la portasse indosso, che ogni persona sará salva e che la leggerá e la porterá indosso non gli potrá accadere male alcuno, né di giorno né di notte. E sempre andranno bene i suoi negozi. Se qualche donna stesse in disgrazia del suo marito, avendo questa SS. Epistola indosso, bisogna che suo marito la torni ad amare.
Se vi fosse qualche donna che non partorisse mettendosi la presente indosso partorirá subito e senza dolore. (Se qualcheduno si trovasse nell'estremo di sua vita, confidandosi alla misericordia di Dio avrá la grazia che l'anima sua non potrá essere dannata all'inferno. Quello che la porterá indosso non potrá in nessun caso essere offeso.) Se questa santa Epistola alcuna persona la avesse in mano e ne faccia la copia e la conservi, che poche copie se ne trovano,. Se qualcuno avesse perduto l'amicizia di qualche signore, oppure di qualche signora, oppure di qualche favorito suo amico andandogli a parlare tornerá alla prima amicizia.
Se qualcheduno combattesse con i nemici suoi, sará sempre vincitore e vittorioso (e dove sono questi santi nomi di Dio) (non si capisce!) Agnus, ┼ Nativitas, ┼ Vitulos(?), ┼ Cristus,┼ Benevoluntas, ┼ Amabil, ┼ Sanctus. Se qualcheduno venisse il sangue dal naso che non gli stagnasse, mettendosi la medesima indosso subito gli stagnerá e portando la presente indosso, non verrá offeso da qualsiasi sorta d'armi e se vi fosse qualcheduno incredulo lo potrá provare col metterlo sopra un'anima e tirargli che non potrá essere offeso. (riga illeggibile) ┼┼┼ Compatione spiritus maligno quator fulminacibus cattolicis ┼ et computation e sanctum Iacobum et homine sanctis ed sancto Dei nunc nemo posit nocere nobi ┼ San Andreae Cui famulo tuo libera me domine ab omnibus infirmitatibus, pericolis temporalibus, et omnis odio et omnia lingua et vigilando et comandando in omni tempore” “jesus F.F.F.F. Amen.”
“++ Libera Iesus Maria, amen angelus, nativitas, qui fecit coelum et terram fecit salvum famulo tuo a Ioseph sanctus Andreae. Amen.
Queste sono le parole ovvero la lettera che mandó Papa Leone al re Carlo e la trovó stampata nell'archivio antico del suo palazzo, anno di sua salute 1169 eru e sit ┼ amen”
Deum ein quam omne tempore te adoro erue Christi afferat ad me domine quidem me opprimat inimicus Cristus nobiscum bit amen Iesus, Maria Ioseph, Franciscus, Antonius, Iacobus, Andreae libera me Ioseph (in fondo ?)
INRI ┼ Fra i tanti benefici che gode colui che porterá indosso questo foglietto vi sono ancora i seguenti: Sará libero da ogni pericolo e non morirá senza confessione, né di folgore, né di tempesta, né di saette, né di acqua, né di fuoro, né di veleno, né di mal di sico (?), né di mala molte, né di morte subitanea, e sará libero dalle calunnie e dai falsi testimoni e dai cattivi.
Questa orazione fu mandata dall'Angelo disceso dal cielo nel palazzo di Carlo Magno, acció nessuno potesse nuocerlo:
“ Cristus Rex visitare non Deus ┼ homo ┼ factum est miracula Andreae transeat per motum Elisabet sine abitet ┼ et requirescant omni ?ggione ┼ sanctus Deo ┼ sanctus misericor et immortalis misericordiae mei. ┼ Cruz Cristus difendat me Crus ┼ Cristus me ab omni malo libera me.
“Domine Cristus ┼ Deus emanuel Iesus redemptor Cristus ┼ et verbum caro factum est habitavit in me Rapael mirae a Melchior incensum ┼ Baldassar aurum ┼ Cristus, vicit, Cristus ut omni periculo imminenti me defendat: Jesus et Maria
“Signor Mio Gesú Cristo, Salvator di tutto il mondo, salvate l'anima mia.”
Si legge che il Re Carlo una mattina doveva far decollare uno che era reo di morte, ed il carnefice non gli poteva mai tagliare la testa e non poteva farlo morire; fu cercato indosso e gli trovarono la medesima Epistola (Gran madre di Dio Vergine fra tutte le Vergini di tutto l'universo, benedetta e santificata fra tutte le altre donne, pregate il vero SS. Figlio per tutti i peccatori, voi Signora, che siete la vera Signora, che siete la vera Vergine, nominatemi bene ed aiutatemi in tutte le necessitá).
(Questa orazione fu trovata nel Santo Sepolcro di Gerusalemme, ed ha questa proprietá che chi porterá indosso, peró con devozione e con buona intenzione, non sará sentenziato a morte, non patirá il male d'occhi, né di cuore e sará visitato tre giorni avanti alla sua morte dalla Gran Madre di Dio Maria SS., ed in questa casa dove si sará quella orazione non vi sentirá veruno e non si vedranno viziosi cattivi, e sará libera da qualsiasi sorta di pericolo. LAUS DEO).

giovedì 11 dicembre 2014

Orazioni di Santa Brigida

In questo post voglio parlarvi delle Orazioni di Santa Brigida, sono delle Orazioni che Gesù ha dato ha Santa Brigida e sono riconosciute dalla chiesa  leggetele perchè sono delle Orazioni che risolvono tanti problemi. 

LA DEVOZIONE 

LE 15 ORAZIONI DI SANTA BRIGIDA SOPRA LE PIAGHE DI NOSTRO SIGNORE GESU’ CRISTO  

Santa Brigida, desiderosa da molto tempo di sapere il numero dei colpi che Nostro Signore Gesù Cristo aveva ricevuto durante la sua Passione,  apparve Gesu’ che le disse:
Figlia mia, ho ricevuto sul mio corpo 5480 colpi. Se tu vorrai onorarli, dirai ogni giorno 15 pater e ave con le orazioni seguenti che ti do, durante un anno. Trascorso un anno tu avrai salutato ognuna delle mie piaghe 

PROMESSE DI GESU’: 

1.     Libertà dal purgatorio di 15 anime della sua stirpe;
2.     E 15 giusti della sua stirpe saranno confermati e conservati in grazia;
3.     E 15 peccatori della sua stirpe si convertiranno;
4.     La persona che le dirà avrà il primo grado di perfezione;
5.     E 15 giorni prima di morire riceverà il mio prezioso corpo, di modo che sarà liberata dalla fame eterna e berrà il mio Prezioso Sangue perché non abbia sete eternamente;
6.     6. E 15 giorni prima di morire avrà una amara contrizione di tutti i suoi peccati e una perfetta conoscenza di essi;
7.     Metterò il segno della mia croce Vittoriosa davanti a lei per soccorrerla e difenderla contro gli attacchi dei suoi nemici;
8.     Prima della sua morte io verrò a lei con la mia amatissima e dilettissima Madre;
9.     E riceverò benignamente la sua anima e la condurrò alle gioie eterne;
10.  E conducendola fino là, le darò con singolare tratto a bere alla fonte della mia Deità, ciò che non farò con quelli che non hanno recitato queste orazioni;
11.  Perdonerò tutti i peccati a chiunque è vissuto per 30 anni in peccato mortale se dirà devotamente queste orazioni;
12.  E lo difenderò dalle tentazioni;
13.  E gli conserverò i suoi cinque sensi;
14.  E lo preserverò dalla morte improvvisa;
15.  E salverò la sua anima dalle pene eterne;
16.  E la persona otterrà tutto quello che domanderà a Dio e alla Vergine Maria;
17.  E se è vissuto, sempre secondo la sua volontà e se è dovuto morire l’indomani, la sua vita si prolungherà;
18.  Tutte le volte che reciterà queste orazioni guadagnerà indulgenze:
19.  E sarà sicura di essere aggiunta al coro degli Angeli;
20.  E chi insegnerà queste orazioni ad un altro, avrà gioia e merito senza fine che saranno stabili in terra e dureranno eternamente in Cielo;
21.  Dove sono e saranno dette queste orazioni, Dio è presente con la sua Grazia.   

Da pregare per un anno intero senza interruzione, altrimenti si inizia daccapo. 

PRIMA ORAZIONE

O Signore Gesù Cristo, eterna dolcezza di coloro che ti amano, giubilo che trapassa ogni gioia ed ogni desiderio, salute ed amore di coloro che si pentono, ai quali dicesti: “Le mie delizie sono con i figlioli degli uomini“, essendoti  fatto uomo per loro salvezza ricordati di quelle cose che ti mossero a prendere la carne umana e di quello che sopportasti dal principio della tua incarnazione fino al salutifero tempo del tuo patire, ab aeterno ordinato nel Dio Uno e Trino. Ricordati del dolore che, come affermi tu stesso, ebbe l’anima tua, quando dicesti: “Mesta è l’anima mia fino alla morte“ quando nell’ultima cena che tu facesti coi tuoi discepoli, dando loro per vivanda il corpo e sangue tuoi, lavando i loro piedi e amorevolmente consolandoli predicesti la tua imminente Passione. Ricordati del tremito, dell’angustia e dolore che sopportasti nel santissimo corpo, prima di andare sul patibolo della Croce, quando dopo l’avere tu fatto tre volte orazione al Padre, pieno di sudor di sangue, ti vedesti tradito da uno dei tuoi discepoli, preso dal tuo popolo eletto, accusato da falsi testimoni, iniquamente da tre giudici condannato a morte, nel più solenne tempo della Pasqua, tradito, burlato, spogliato dei tuoi vestiti, percosso nella faccia (con gli occhi bendati), legato alla colonna, flagellato e coronato di spine. Concedimi dunque, ti prego dolcissimo Gesù, per le memorie che serbo di queste pene, prima della mia morte, sentimenti di vera contrizione, una sincera confessione e remissione di tutti i miei peccati. Amen. O Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore! Amen. O Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la salute degli uomini crocifisso, regnante ora in cielo, abbi di noi pietà.   Pater, Ave. 

SECONDA ORAZIONE

O Gesù, vera letizia degli Angeli e Paradiso di delizie, ricordati degli orribili tormenti che provasti, quando i nemici tuoi, come ferocissimi leoni, avendoti circondato con schiaffi, sputi, graffi ed altri inauditi supplizi, ti lacerarono; e per le ingiuriose parole, per le aspre percosse e durissimi tormenti, con i quali i nemici tuoi t’afflissero, io ti supplico che voglia liberarmi dai miei nemici così visibili come invisibili, e concedi che sotto l’ombra delle ali tue io ritrovi la protezione dell’eterna salute. Amen. O Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore. O Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la salute degli uomini crocifisso, regnante ora in cielo, abbi di noi pietà. Pater, Ave. 


TERZA ORAZIONE
O Verbo incarnato. Onnipotente creatore del mondo, che sei immenso, incomprensibile e puoi racchiudere l’universo nello spazio di un palmo, ricordati dell’amarissimo dolore che sopportasti quando le santissime tue mani e piedi furono confitti con chiodi acuminati sul legno della croce. Oh! Qual dolore provasti, o Gesù, allorché i perfidi crocifissori dilaniarono le tue membra e sciolsero le congiunture delle tue ossa, tirarono il tuo corpo per ogni verso, a loro piacere. Ti prego per la memoria di questi dolori sopportati da te sopra la croce, che tu mi voglia concedere ch’io ti ami e tema quanto si conviene. Amen. O Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore. O Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la salute degli uomini crocifisso, regnante ora in cielo, abbi di noi pietà.   Pater, Ave. 
QUARTA ORAZIONE
O Signore Gesù Cristo Celeste Medico, ricordati delle sofferenze e dei dolori che sentisti nelle tue già lacerate membra, mentre si levava in alto la croce. Dai piedi alla testa eri tutto un cumulo di dolori; e nondimeno ti scordasti di tanta pena, e porgesti pietosamente preghiere al Padre per i nemici tuoi dicendo: “Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno“. Per questa smisurata carità e misericordia e per la memoria di questi dolori concedimi di ricordarmi della tua amatissima Passione, affinché essa mi giovi per una piena remissione di tutti i miei peccati. Amen. O Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore. O Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la salute degli uomini crocifisso, regnante ora in cielo, abbi di noi pietà. Pater, Ave. 

QUINTA ORAZIONE

Rammentati, o Signore Gesù Cristo, specchio di eterna chiarezza, dell’afflizione che avesti quando, veduta la predestinazione di quelli eletti che, mediante la tua Passione, dovevano salvarsi, prevedesti ancora che molti non ne avrebbero profittato. Pertanto ti chiedo per la profondità della misericordia che mostrasti non solo nell’aver dolore dei perduti e disperati, ma nell’adoperarla verso il ladrone quando gli dicesti: “ Oggi sarai con me in paradiso“, che tu voglia pietoso Gesù, adoperarla sopra di me al punto della mia morte. Amen. O Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore. O Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la salute degli uomini crocifisso, regnante ora in cielo, abbi di noi pietà. Pater, Ave.  

SESTA ORAZIONE
O Gesù Re amabile, ricordati del dolore che provasti, quando nudo e disprezzato pendesti in Croce, senza avere, fra tanti amici e conoscenti che t’erano d’intorno, chi ti consolasse, eccetto la tua diletta Madre, alla quale raccomandasti il discepolo prediletto, dicendo: “Donna, ecco il tuo figlio; ed al discepolo: ecco la tua Madre“.    Fiducioso ti prego, pietosissimo Gesù, per il coltello del dolore che allora le trapassò l’anima, che tu abbia compassione di me nelle afflizioni e tribolazioni mie così del corpo come dello spirito, e mi consoli, porgendomi aiuto e gaudio in ogni prova ed avversità. Amen. O Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore. O Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la salute degli uomini crocifisso, regnante ora in cielo, abbi di noi pietà. Pater, Ave. 
SETTIMA ORAZIONE
O Signore, Gesù Cristo, fonte di dolcezza inestinguibile che mosso da intimo affetto di amore, dicesti in Croce: “Io ho sete, cioè desidero sommamente la salute del genere umano”, accendi, ti preghiamo, in noi il desiderio di operare perfettamente, spegnendo del tutto la sete delle concupiscenze peccaminose e il fervore dei piaceri mondani. Amen. O Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore. O Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la salute degli uomini crocifisso, regnante ora in cielo, abbi di noi pietà. Pater, Ave. 
OTTAVA ORAZIONE
O Signore Gesù Cristo, dolcezza dei cuori e soavità grandissima delle menti, concedi a noi miseri peccatori, per l’amarezza dell’aceto e del fiele che per noi gustasti nell’ora della tua morte, che in ogni tempo, specialmente nell’ora del morire nostro, noi ci possiamo cibare del Corpo e Sangue tuo non indegnamente, ma in rimedio e consolazione delle anime nostre. Amen. O Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore. O Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la salute degli uomini crocifisso, regnante ora in cielo, abbi di noi pietà. Pater, Ave. 
NONA ORAZIONE
O Signore Gesù Cristo, giubilo della mente, ricordati dell’angustia e dolore che patisti quando per l’amarezza della morte e l’insulto dei giudei gridasti al Padre tuo: “Eloi, Eloi, lamma sabactani; cioè: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”. Per questo ti chiedo che nell’ora della mia morte tu non mi abbandoni. Signor mio e Dio mio. Amen. O Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore. O Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la salute degli uomini crocifisso, regnante ora in cielo, abbi di noi pietà. Pater, Ave. 

DECIMA ORAZIONE

O Signore Gesù Cristo, principio e termine ultimo del nostro amore, che dalla pianta dei piedi alla cima del capo ti sommergesti nel mare dei patimenti ti prego, per le larghe e profondissime tue piaghe, che mi voglia insegnare ad operare perfettamente con vera carità nella legge e nei precetti tuoi. Amen. O Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore.    O Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la salute degli uomini crocifisso, regnante ora in cielo, abbi di noi pietà. Pater, Ave.    

UNDICESIMA ORAZIONE
O Signore Gesù Cristo, profondo abisso di pietà e di misericordia io ti domando, per la profondità delle piaghe che trapassarono non solo la carne tua e le midolla delle ossa, ma anche le più intime viscere, che ti piaccia sollevare me, sommerso nei peccati e nascondermi nelle aperture delle tue ferite. Amen. O Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore. O Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la salute degli uomini crocifisso, regnante ora in cielo, abbi di noi pietà. Pater, Ave.  
DODICESIMA ORAZIONE
O Signore Gesù Cristo, specchio di verità, segno d’unità e legame di carità, abbi in mente le innumerevoli ferite di cui fu ricoperto il tuo Corpo, lacerato dagli empi Giudei e imporporato del tuo stesso preziosissimo Sangue. Scrivi, ti prego, con quello stesso Sangue nel cuore mio le tue ferite, affinché, nella meditazione del tuo dolore e del tuo amore, si rinnovi in me ogni giorno il dolore del tuo patire, si accresca l’amore, ed io perseveri continuamente nel renderti grazie sino alla fine della mia vita, cioè fino a quando io non verrò da te, pieno di tutti i beni e di tutti i meriti che ti degnasti donarmi dal tesoro della tua Passione. Amen. O Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore. O Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la salute degli uomini crocifisso, regnante ora in cielo, abbi di noi pietà. Pater, Ave. 
TREDICESIMA ORAZIONE
O Signore Gesù Cristo, Re invittissimo ed immortale, rammentati del dolore che sentisti quando, essendo tutte le forze del Corpo e del Cuore tuo venute meno, inchinando il capo dicesti:  “Tutto è compiuto“. Perciò ti prego per tale angustia e dolore, che tu abbia misericordia di me nell’ultima ora della mia vita, quando sarà l’anima mia turbata dall’ansia dell’agonia. Amen. O Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore. O Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la salute degli uomini crocifisso, regnante ora in cielo, abbi di noi pietà. Pater, Ave.  
QUATTORDICESIMA ORAZIONE
O Signore Gesù Cristo, Unigenito dell’altissimo Padre, splendore e figura della sostanza sua, ricordati dell’umile preghiera con la quale raccomandasti lo spirito tuo dicendo: “Padre, raccomando nelle tue mani lo spirito mio” . E dopo piegato il capo e aperte le viscere per riscattare, esclamando mandasti fuori l’ultimo respiro. Per questa preziosissima morte ti prego, Re dei Santi, che mi faccia forte nel resistere al diavolo, al mondo ed alla carne, affinché morto al mondo, io viva a te solo, e tu riceva nell’ultima ora della mia vita lo spirito mio, che dopo lungo esilio e pellegrinaggio desidera di ritornare alla sua patria. Amen. O Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore. O Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la salute degli uomini crocifisso, regnante ora in cielo, abbi di noi pietà. Pater, Ave. 
QUINDICESIMA ORAZIONE
O Signore Gesù Cristo, vera e feconda vita, ricordati dell’abbondante effusione del sangue tuo, allorché piegato il capo sulla Croce, il soldato  Longino ti squarciò il costato da cui uscirono le ultime gocce di sangue ed acqua. Per questa amarissima Passione ferisci, ti prego, dolcissimo Gesù, il cuor mio, affinché, giorno e notte io versi lacrime di penitenza e di amore: convertimi totalmente a te perché il mio cuore sia perpetua abitazione di te e la conversione mia ti piaccia e ti sia accetta, ed il termine della mia vita sia lodevole, per lodarti insieme con tutti i Santi in eterno. Amen. O Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore. O Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la salute degli uomini crocifisso, regnante ora in cielo, abbi di noi pietà. Pater, Ave. 

PREGHIERAO Signore mio Gesù Cristo, Figlio di Dio vivo, accetta questa preghiera con lo stesso immenso amore, col quale sopportasti tutte le piaghe del tuo Santissimo Corpo; abbi di noi misericordia, ed a tutti i fedeli, vivi e defunti, concedi la tua misericordia, la tua grazia, la remissione di tutte le colpe e pene, e la vita eterna. Amen.
         




martedì 25 novembre 2014

Preghiere e meditazioni dimenticate

GUARDATE QUESTI BELLISSIMI VIDEO FINO ALLA FINE 
SONO STUPENDI E CI INSEGNANO TANTO, BUONA VISIONE  A TUTTI.





sabato 23 novembre 2013

L'unica vera lettera di Gesù

L’Unica Vera Lettera di N. S. Gesù Cristo

La Vera Lettera
L’Unica Vera Lettera di N. S. Gesù Cristo
Delle Gocce di Sangue che N. S. Gesù Cristo sparse mentre andava al Calvario
Copia di una lettera di Orazione, trovata nel Santo Sepolcro di Nostro Signore Gesù Cristo in Gerusalemme, conservata in una scatola d’argento da sua Santità e dagli Imperatori e Imperatrici della Fede Cristiana. Santa Elisabetta, regina d’Ungheria, S. Matilde e S. Brigida, volendo sapere qualche cosa su la Passione di Gesù Cristo, offrirono ferventi preghiere, per le quali apparve. E Gesù Cristo parlò nel modo seguente: Sappiate che i soldati armati furono 150; quelli che mi condussero legato furono 23; gli esecutori di giustizia 83; i calci nelle spalle 80; fui trascinato con corde e per i capelli 24 volte; gli sputi nella faccia furono 180; le battiture nel corpo 6666; nel capo 110; Mi urtarono rozzamente ed alle ore 24 fui sollevato in aria per i capelli; fui tirato e trascinato per la barba 23 volte; le piaghe della testa furono 20; le spine di giunchi marini 22; punture di spine alla testa 110; spine mortali della fronte 3; fui vestito per scherzo da re e fui flagellato; le piaghe del corpo furono 1000; i soldati che mi condussero al Calvario furono 608; quelli che mi guardarono furono 3; quelli che mi derisero furono 1008; le gocce di sangue che sparsi furono 28430. Io sono disceso dal Cielo sulla terra per convertirvi. Anticamente i popoli erano religiosi ed i raccolti erano ricchi ed abbondanti; ora al contrario sono scarsi. Se volete avere un abbondante raccolto, non dovete lavorare di Domenica. Perché alla Domenica dovete andare in Chiesa a pregare il Signore perché perdoni i vostri peccati. Iddio vi ha dato sei giorni per lavorare ed uno per riposare e pregare; fate elemosina ai poveri ed aiutate la Chiesa. Coloro che parleranno male della mia religione e metteranno in ridicolo questa Santa Lettera, saranno abbandonati da me. Al contrario, quelli che porteranno una copia di questa lettera addosso, non morranno né annegati, né di morte improvvisa. Saranno liberati dalle malattie contagiose e saranno salvati dal fulmine; saranno altresì liberati dai loro nemici. Dai falsi testimoni e dalle mani della Giustizia; essi non morranno senza confessione. Le donne in pericolo per parto, tenendo una copia di questa Lettera vicino, saranno immediatamente liberate da ogni pericolo. Nelle case dove è tenuta questa Orazione, questa, uomo o donna, avrà l’apparizione della Beata Vergine, come dice San Gregorio. A tutti i fedeli che reciteranno per tre anni, ogni giorno, 2 Pater, Ave e Gloria, che formano il numero di gocce di sangue che Io ho sparso, concederò le seguenti 5 grazie:
1. Indulgenza Plenaria e remissione di tutti i loro peccati.
2. Se moriranno prima che siano passati i tre anni, sarà come se li avessero compiuti.
3. Saranno liberati dalle Pene del Purgatorio.
4. La loro morte sarà come se avessero sparso tutto il loro sangue per la Santa Fede.
5. Io discenderò dal Cielo per raccogliere l’anima loro e quella dei loro parenti, sino alla quarta generazione.

MIRACOLI COMPIUTI DALLA SANTA LETTERA DI N.S. GESU’CRISTO.
 Altra simile copia della suddetta Lettera è stata trovata in una località chiamata “Pursit”, a tre leghe da Marsiglia, scritta in lettere d’oro, e per opera divina, portata da un fanciullo di sette anni, della stessa località di Pursit; con una appendice ad una dichiarazione del 2 Gennaio 1750 che dice: “Tutti colo che lavoreranno la Domenica saranno da me maledetti, poiché nel giorno sacro dovete riposare, andare in Chiesa, attendere ai Divini Servizi, così che voi e la vostra generazione sarete benedetti. Se, al contrario, voi non crederete a questo, sarete castigati, ed ai vostri figli manderò peste, fame e guerra, spasimi e pene di cuore; vi mostrerò la mia collera con segni nel cielo, con tuoni e terremoti. Coloro che non credono che questa Lettera sia scritta per opera divina e dettata dalla Sacra Bocca di Cristo, e la terranno nascosta alle altre persone, saranno maledetti da Dio e condannati nel giorno del Giudizio: e coloro che la pubblicheranno, anche se hanno peccato molto ed ingiuriato il prossimo, purché siano realmente pentiti di avermi offeso e mi chiedano perdono, avranno da me cancellati i loro peccati: coloro che copieranno questa Lettera, o la leggeranno, od indurranno altri a leggerla, saranno liberi da ogni tentazione”. Un Capitano Spagnuolo, viaggiando vicino a Barcellona, vide per terra una testa recisa dal busto, che gli parlò così: “Giacché vi portate a Barcellona, o viaggiatore, mandatemi un Prete, acciocché mi possa confessare. Sono già 3 giorni che sono stato assalito fai ladri e non posso morire senza prima essermi confessato”. Il Capitano condusse il Confessore sul posto; la testa vivente si confessò e quindi spirò. Sul corpo, dal quale il capo era stato staccato, fu trovata la presente Orazione, che in quell’occasione fu approvata da parecchi tribunali dell’Inquisizione e dalla Regina di Spagna. I suddetti Pater, Ave e Gloria possono essere recitati a beneficio di qualsiasi anima. Quando avvenne il terremoto dell’Alta Italia ed in Francia, una fanciulla di nome Natalina, rimase per tre giorni sepolta sotto le macerie. Quando la liberarono, essa dormiva, con una copia di questa lettera addosso, non ostante non sapesse né leggere né scrivere. Il 12 Marzo 1821, molti emigranti da San Giovanni Incarico, provincia di Caserta, partirono per l’America in cerca di lavoro. Durante il viaggio la nave fu sorpresa da un violento temporale e fu sommersa. Questo avvenne il giorno 19 festa di San Giuseppe. Su 667 persone che erano a bordo, soltanto 9 si salvarono ed ognuna di loro era in possesso di questa lettera di Gesù Cristo! I superstiti furono trovati quasi nudi, col solo gilet addosso, nella tasca del quale fu trovata la Lettera, asciutta e per nulla sciupata. Due dei sopravvissuti, Luigi Ceccaccio e Francesco Nero, della medesima città, fornirono ampie prove dell’avvenuto miracolo. Un altro miracolo della Santa Lettera di Gesù Cristo, avvenne nell’isola Liri, pure in Italia. Un uomo dormiva pacificamente nel suo letto, quando una mano misteriosa lo scosse improvvisamente ed una voce tuonò: “Alzati e corri a ripararti in un angolo della casa!” Prontamente l’uomo ubbidì, giusto in tempo per vedere il pavimento precipitare in un abisso. Miracolo fatto dalla Vergine Addolorata: -A tre miglia da Castelpetroso, in provincia di Campobasso, la tredicenne Maria Grazia Estasia Bibiana, stava guardando le pecore, in compagnia della madre, vicino ad un vecchio convento, quando improvvisamente apparve loro la Vergine Addolorata che gli disse: ” Venite con me nella vecchia Chiesa, dove mio figlio deve celebrare la Messa ed io la debbo servire”. Andarono le due donne, e finito il Divino Servizio, la Vergine così parlò: “Mio Figlio è disgustato con la gente del mondo, poiché si commettono troppi peccati, il vizio trionfa ovunque e la religione è trascurata; terribili terremoti, peste , fame e guerra, metteranno l’umanità a dolorose prove. Va in Chiesa, non peccare, confessati regolarmente e fa la Comunione almeno una volta all’anno, così Egli perdonerà i tuoi peccati”. E così detto, la Vergine scomparve. Un miracolo più recente avvenne il 30 Giugno 1889. Alla stazione di Ancona quando il treno per Roma stava per partire, apparve una Signora, in lutto, che, non avendo il denaro necessario al viaggio, dovette rimanere a terra. Il treno partì, ma poco dopo si fermò e, nonostante vi fossero aggiunte 5 altre macchine, non vi fu modo di farlo muovere. Un certo Cavaliere Morelli, che alla stazione aveva notato la dama in lutto, tornò indietro e si offerse di pagarle il biglietto, offerta che fu accettata, a condizione che Essa potesse viaggiare sola. Il gentiluomo pagò 47 lire per un biglietto di prima classe e, non appena la Signora mise piede sul treno, questo partì come per incanto, tra lo stupore e la meraviglia di tutti. Arrivati a Roma, volendo il Cavaliere Morelli salutare la Signora, si recò nel vagone ove essa aveva preso posto, ma lo scompartimento era vuoto; sul sedile egli trovò 2000 lire in moneta, ed un biglietto, scritto il lettere d’oro, che diceva: “Io sono la Vergine Addolorata, e desidero dire ai peccatori del mondo che si devono convertire, credere in Dio e servirlo, altrimenti una grande calamità cadrà presto sulla Cristianità.” Sua Santità il Papa, il 2 Ottobre del 1889, ricevete una lettera in cui era scritto che, se per il futuro, il popolo non avesse rinunciato al demonio ed al mal fare e non avesse fatto promessa solenne di vivere bene, secondo la legge di Dio, sarebbe stato distrutto. Questa Lettera, mandata al Papa da Nostro signore Gesù Cristo, confermava il miracolo della Vergine Addolorata di Ancona e diceva che nel Venerdì Santo, nessun visitatore si era recato al Santo Sepolcro; diceva inoltre che il popolo deve ricordare il Giorno del Giudizio, quando i Fedeli saranno premiati con la gloria del Paradiso ed i cattivi saranno cacciati in un tormento di fuoco e di indicibili sofferenze. Il 2 Luglio 1889, quando una terribile inondazione distrusse ogni cosa, fece un numero innumerevole di vittime, i pochi superstiti, furono nella maggior parte dei casi, trovati in possesso di questa Lettera. Durante il terribile terremoto, avvenuto nel Sud della Francia, che causò così grandi disastri e costò un numero incalcolabile di vite umane, un certo Giovanni Saltarello, fu sepolto vivo sotto i detriti di una casa crollata. Salvato dopo quattro giorni e quattro notti di quella terribile agonia, fu trovato in possesso di una copia di questa Santa Lettera. Quando avvenne il miracolo della Vergine Addolorata di Ancona, la popolazione di Castelpetroso, provincia di Campobasso, fu così scossa dalla grazia divina, che riprese con fervore le pratiche religiose e pellegrinaggi e, d’accordo con le autorità, sia civili che religiose, decisero di costruire un grande Tempio, in onore della Beata Vergine. Al 9 di Settembre, data stabilita per la posa della Prima Pietra, il Vescovo di Bojano, con l’arciprete don Achille Ferrari, accompagnati da dignitari ecclesiastici, autorità civili e da un numero immenso di fedeli, si recarono sul posto stabilito ove alcune centinaia di operai erano pronti per dare inizio ai lavori. Ma quando gli operai vollero dare principio agli scavi, in un lampo, gli strumenti sparirono di mano ai lavoratori ed agli occhi degli spettatori esterrefatti apparve la Vergine Addolorata che così parlò: “Perché scavate questa terra? Qui vicino, tra questi bellissimi boschi, voi troverete il Santuario che cercate”. Confusa e senza parola la folla vide la figura della Vergine svanire, ascendendo verso il Cielo. Alcuni giorni dopo, a tre miglia di distanza, nelle vicinanze di un convento, fu trovata una cappella, di fiori e di stelle di oro, con tre magnifiche fontane, costruita da mano divina. Nella solenne occasione dell’ultimo Giubileo Papale, Nostro Signore Gesù Cristo, apparve al Papa, che in quel momento sedeva sul Trono, circondato da Cardinali, Vescovi e Grandi Dignitari della Chiesa. Ed il Santo Spirito così parlò: “Popoli del mondo, abbandonate i vostri peccati, o la fine di esso sarà vicina!” E così detto scomparve. Allora tutti i presenti si gettarono ai piedi del Papa, implorando perdono e clemenza. Crediamo dunque alla Santa Lettera di Nostro Signore Gesù Cristo, che ci può ottenere tante grazie e fare tanti miracoli!